Quanto accadeva nel XII e XIII Secolo
Papa Onorio III, nel 1223, approva la nuova regola del Perdono.
Gregorio IX, nel 1227/28, canonizza il «poverello d’Assisi» e istituisce la «inquisizione».
Il Beato e scrittore abruzzese, Tommaso da Celano, è l’autore della «Vita del Santo e della vita di Santa Chiara».
Nel 1245 si celebra il Concilio di Lione. La salma del Beato, dal 1516, è conservata nella Chiesa Convento di Tagliacozzo, in provincia de L’Aquila; nel XVI secolo fu visitata dall’eccelso Leonardo da Vinci.
Nel 1325, Giotto è l’autore dell’affresco qui riprodotto. Esso è conservato nella chiesa di Santa Croce in Firenze.

Presso la Sede dei Musei Vaticani, nel quadro dei “Giovedì dei Musei”, si è tenuta il 24 ottobre di quest’anno la conferenza sugli 800 anni dall’impressione delle Stimmate di San Francesco d’Assisi.
Tale evento si è proposto di celebrare l’evento straordinario, avvicinandosi attraverso le fonti e le testimonianze artistiche a quel lontano 1224, al tempo di san Francesco, cioè al tempo del cardinale Ugolino de’ Conti dei Segni che diverrà poi papa Gregorio IX (1227-1241).

Dalla relatrice Professoressa Claudia Bolgia, presso l’Università di Udine, apprendo notizie riguardanti la numismatica ai più sconosciuta: Le monete del tradimento di Giuda – i 30 denari per la vita di Gesù.
Queste monete spesso vengono richiamate dai quattro Evangelisti ed effigiate nei dipinti dell’epoca.
Dai 2 soldi (Luca) ai due spiccioli (Marco) al denarius (Matteo) ai duecento denari (Giovanni), monete che furono realizzate probabilmente alla Zecca di Tiro (Libano). Monete che Giuda Iscariota riceve dai sacerdoti nel tempio per catturare Gesù. Giuda, pentito per la morte del Maestro, si uccise poi, impiccandosi.
Queste monete, probabilmente, si dispersero per pagare i soldati che sorvegliavano la tomba di Gesù per metà e, i rimanenti 15, per il campo del Vasaio. Monete quindi disperse, in circolazione e divenute reliquie. Monete in oro o argento che, per altri scrittori, erano state donate dai Magi alla nascita di Gesù. Stesse monete utilizzate anche dai sacerdoti del tempio. Nell’antica Basilica di San Pietro in Roma, da alcuni visitatori, nel 1450, in occasione del Giubileo, viene evidenziato in un dipinto di Nostro Signore che, tra i piedi, reca un 30 sesterzi appartenuto a uno dei 30 denari dati a Giuda. Per citare anche la presenza nell’allora museo, prima dell’incendio della Basilica di San Pietro, uno dei denari, portati da Pietro da Gerusalemme, e donato alla nascita della Basilica che porta il suo nome. Su una composizione pittorica del XIII secolo, pittore sconosciuto, vi è l’immagine di Papa Gregorio IX con ai piedi un sesterzio appartenuto ai già famosi 30.
Riporto il parere di uno dei massimi numismatici, autore di volumi: Eupremio Montenegro di Torino:
Riguardo la questione dei trenta denari di Giuda, poiché a mio avviso la storia dei trenta denari è invalidata da mancanza di riscontri, reputo sia da accertarne la veridicità. Ritengo si tratti invece dei trenta famosi trenta denari, di trenta sikli poiché le monete del prezzo del tradimento furono prese dal tesoro del Tempio, e in quel tesoro entravano solo sicli e doppi sicli, della zecca di Tiro e di Sidone oppure tetradracme seleucide, il prodotto del contributo che gli ebrei di sesso maschile pagavano ogni anno al Tempio. Comunque vi sono riscontri oggettivi che provano quanto da me affermato. Sarebbe opportuna una indagine asseverata affinché si accerti, il reale pagamento, ma è tutto difficoltoso poiché da ormai duemila anni si parla d trenta denari.
In questo fine anno 2024 sto descrivendo l’avvenimento del 2033 (2000 anni dalla morte di Gesù) iniziato la scorsa primavera (N° 146) e proseguirà prossimamente dopo che ho già superato i miei 90 anni.
Come da foto, propongo una pagina (cm. 15×19) del Calendario Vaticano 2024, che resta appeso dietro la scrivania da dove sto scrivendo. Singole pagine che, staccandole giornalmente, riportano notizie dall’aurora al tramonto, dai quarti di Luna, dai nominativi che commemorano ogni giorno la data di morte del religioso, secondo il calendario Gregoriano instaurato nel XV secolo. Ecco alcuni nominativi con data di morte nel primo e secondo secolo, tra parentesi, dopo la morte di Gesù nell’anno 33.
San Lino papa (76) – S. Evaristo papa (105) – S. Ignazio di Antiochia (107) – S. Callisto I papa (253) – S. Capriano vescovo ( 14 settembre 258). Nominativi che si alternano fino ai giorni recenti.
Spesso consulto una minuscola e preziosa bibbia (cm. 7×10) contenente il Vangelo secondo MATTEO di 302 pagine. Pagine con copertina, foto e pagine con bordi dorati.
Una ulteriore edizione tascabile (cm. 10,30×15) che riporta i quattro Vangeli composto da 320 pagine.
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