I trentatrè anni di vita del corpo dei carabinieri pontifici

16 luglio 1816 – 17 settembre 1849

Con il Congresso di Vienna, si concludeva la forzata e lunga assenza “romana” di Papa Pio VII iniziata nel luglio del 1809 quando, Napoleone Bonaparte, dopo aver decretato ufficialmente la fine del potere temporale dei Papi, lo fece arrestare e condurre in Francia. Rientrato a Roma da sovrano il 24 maggio 1814, Pio VII, dopo aver richiamato a sé come Segretario di Stato il C a r d i n a l e E r c o l e Consalvi, con Notificazione del 16 luglio 1816 (fig. 1) venne istituito il Corpo dei Carabinieri P o n t i f i c i . Potevano essere ammessi al Corpo dei Carabinieri Pontifici tutti i cittadini celibi o vedovi senza prole, capaci di scrivere e leggere, con una statura non inferiore ai 5 piedi e 3 pollici per la Cavalleria, 5 piedi e 2 pollici per la Fanteria, di robusta e sana costituzione, di moralità irreprensibile. A tale riguardo, nel 1816 venne pubblicato un libretto di 72 pagine: Sentimenti morali e brevi istruzioni per un Carabiniere nel quale erano riportate sia le norme del buon comportamento da tenersi in famiglia, nei confronti delle Istituzioni, dei superiori, della gente comune, nonché le disposizioni legislative relative ai diversi servizi svolti dai militi (fig. 2). Per quanto attenne all’organico ed alla composizione del Corpo, stando al Regolamento del Corpo dei Carabinieri Pontifici pubblicato il 22 ottobre 1816, venne organizzato, sotto la supervisione di un Ispettore Generale, su due diversi Reggimenti posti al comando di due Colonnelli con sede operativa in Roma (fig. 3) e Pesaro; ogni Reggimento era composto da due Squadroni rispettivamente formati da due Compagnie. Composizione questa nel tempo modificata una prima volta attraverso le Disposizioni del 21 settembre 1818, ed una seconda con un nuovo Regolamento Provvisorio Organico del Corpo dè Carabinieri Pontificj dell’8 gennaio 1833 a firma del Cardinale Bernetti: […] Il Corpo dè Carabinieri sarà formato in un sol Reggimento comandato da un Officiale superiore col grado di Colonnello, residente in Roma (art. 14). Sarà diviso in sei Squadroni (…) come appresso: – il 1° si comporrà della Compagnia Scelta, della piccola dè Palazzi Apostolici, Comarca e Tenenza Isolata di Civitavecchia, (…); – il 2° delle Compagnie di Viterbo, Perugia, e Tenenza Isolata di Orvieto; – il 3° delle Compagnie di Macerata, Ancona, e Tenenza Isolata di Loreto; – il 4° della Compagnia di Pesaro, e della Tenenza Isolata di Urbino; – il 5° delle Compagnie di Forlì e Ravenna; – il 6° delle Compagnie di Bologna e Ferrara (art. 15) […]. Come si può notare, il numero dei Reggimenti si era ridotto ad una sola unità. Il 2° Reggimento, infatti, era stato sciolto nel 1831 perché

figura 1 – Notificazione del 16 luglio 1816 relativa alla Istituzione del Corpo dei Carabinieri Pontifici. figura 2 – Libretto istruzioni per un Carabiniere, edizione 1816. figura 3 – Lettera per Roma città del 4 settembre 1816 con al verso il bollo di franchigia militare a doppio cerchio del Comando del I Reggimento Carabinieri apposto con inchiostro rosso mattone. 15

reo di aver aderito al Governo Provvisorio instaurato in alcuni territori Pontifici il 5 febbraio 1831 in seguito alla sommossa popolare esplosa a Bologna. Il nuovo Governo ebbe termine il 26 marzo a seguito dell’intervento armato austriaco che, penetrato nei territori pontifici fino ad occupare Ancona, consentì nuovamente il ripristino del potere temporale del Papa su tutto lo Stato della Chiesa. Distribuiti sul territorio dello Stato attraverso una fitta rete di piccoli e grandi presidi a seconda delle località cui erano dislocati, i Carabinieri non furono da meno quando nel marzo del 1848, con la benedizione di Papa Pio IX, si unirono ai Corpi Regolari del Generale Durando per rafforzare e difendere i confini dello Stato Pontificio qualora invasioni austriache ne avessero violato la sovranità. Ma il convulso evolversi degli eventi che vennero a determinarsi proprio lungo questi confini, indussero Pio IX a rivedere le sue posizioni ed a ordinare il rientro a Roma delle sue truppe regolari e volontarie. Sordi agli ordini ricevuti e incuranti delle disposizioni impartite di non intraprendere azioni offensive contro gli austriaci, limitandosi solo a difendere i territori dello Stato, il Corpo di Spedizione Romano oltrepassò la linea del Po entrando in territorio Lombardo-Veneto. Al loro seguito anche quell’élite di soldati istituita nel 1816 dal Cardinale Consalvi. Il mancato rientro a Roma dei Reparti, compresi i Carabinieri Pontifici, segnò il declino di questo Corpo, una spaccatura che si fece ancor più profonda ed irreversibile allorquando alla luce dei tumulti popolari sviluppatisi in Roma, nella notte del 24 novembre 1848, il Pontefice lasciò la sua naturale sede trovando rifugio a Gaeta. Se mai ci fosse ancora stato un ben che minimo sentimento di fiducia da parte della Curia di Roma nei confronti dei Carabinieri Pontifici, questa venne definitivamente ad esaurirsi quando gli stessi prestarono solenne giuramento di fedeltà al nuovo Governo Romano. Il 13 gennaio 1849 il Generale Comandante dei Carabinieri Galletti rese pubblica la nuova composizione del Corpo. Alle ore “una” del mattino del 9 febbraio 1849 venne proclamata la Repubblica Romana. Aderendo ad uno dei primi atti del nuovo Governo, che ordinava la rimozione di tutte le insegne Pontificie, comprese quelle presenti in tutti i timbri utilizzati dalle amministrazioni dello Stato, i Carabinieri modificarono i propri bolli di franchigia inizialmente cassando o scalpellando le passate insegne, e quindi, con il tempo a venire, collocando al loro posto il nuovo stemma repubblicano rappresentato da un’Aquila circondata da corona civica e fasci consolari fra gli artigli. Passati con Ordine del 22 marzo 1849 alle dirette dipendenze del Ministero della Guerra, i Carabinieri si distinsero in numerose battaglie, l’ultima delle quali combattuta con valore ed eroismo nell’estrema difesa delle mura della Roma Repubblicana. Ma tutto fu vano, il 4 luglio 1849 infatti la Repubblica Romana cadeva per mano dei Reparti francesi, scesi in campo perorando la causa del Pontefice. La fine del sogno repubblicano ed il successivo ritorno di Pio IX nelle terre appartenenti allo Stato della Chiesa segnarono un momento estremamente critico per il Corpo dei Carabinieri Pontifici. L’adesione ai moti del 1831, puniti con lo scioglimento del 2° Reggimento, ed il giuramento di fedeltà dell’intero Corpo al Governo Repubblicano di Roma furono severamente castigati con la Notificazione del 17 settembre 1849 a firma dei C a r d i n a l i Della Genga S e rma t t e i , Vannicelli Casoni e Altieri (fig. 4). Dopo poco meno di 10 mesi dalla sua istituzione, il Corpo dei Veliti Pontifici mutò denominazione in Gendarmeria Pontificia (fig. 5) e tale rimase fino al 15 dicembre 1970, allorquando la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano sciolse il Corpo costituendo, in sua vece, un nuovo servizio denominato Ufficio Centrale di Vigilanza. Mutata nuovamente denominazione il 25 marzo 1991 in Corpo di Vigilanza dello Stato della Città del Vaticano, il 2 gennaio 2002 assunse quella attualmente in vigore di Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano.

nota Gli originali dei documenti sono visibili presso il Museo delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo di Roma


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